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mercoledì 30 ottobre 2013

Olio d'oliva e contraffazione: l'Italia è il primo importatore mondiale.

Si, avete capito bene. La contraffazione dell'olio d'oliva è un problema che nasce anche da questo. 
L'Italia è il secondo paese produttore d'olio d'oliva nel mondo con circa 440 mila tonnellate di olio prodotto all'anno. 
Passa però al primo post se consideriamo l'importazione. L'Italia è il primo importatore mondiale di olio d'oliva con 591 mila tonnellate importate (nel 2010/2011).
Perchè mai il secondo produttore al mondo d'Olio d'oliva dovrebbe essere il primo importatore? 
Suppongo conosciate già la risposta.
Miscelare, deodorare, italianizzare. 
Di fatto uccidere una delle produzioni d'eccellenza del Made in Italy
Contraffazione olio  d'oliva
Contraffazione olio d'oliva. Olio d'oliva miscelato.
Molto spesso il consumatore è ignaro di tutto questo e naviga nella confusione assoluta di fronte allo scaffale del supermercato pullulante di bottiglie a basso prezzo dalle informazioni praticamente inesistenti e dalla qualità quantomeno discutibile. Ho approfondito il punto di vista del consumatore, vera vittima della contraffazione dell'olio d'oliva, in questo articolo.
C'è da dire che qualcosina si muove, ma solo dal punto di vista dei controlli, dopo, a valle, quando le truffe sono già state belle che congeniate e realizzate, la trasformazione è stata effettuata, le miscelazioni andate in porto ed il betacarotene e la clorofilla hanno già trasformato olio di semi in extravergine. Pubblichiamo un passaggio di un articolo di qualche giorno fa pubblicato sul sito dell'AgenParl:


"Il piano di sorveglianza attivato a livello nazionale sulle aziende produttrici attraverso un campionamento di olio su tutto il territorio italiani ha prodotto risultati allarmanti: rispetto alla non conformità secondo il limite di 30 mg/kg, ben il 49% del totale esaminati, sono risultati non conformi (di questi il 54% provenienti dal Sud, il 24% dal Nord e il 22% dal Centro) e il 51% conformi (27% dal Sud, 33% dal Nord e 40% dal Centro). Nel settore delle frodi sanitarie (prodotti contraffatti, sofisticati, adulterati e potenzialmente dannosi per la salute) solo la Guardia di Finanza nel 2012 ha sequestrato beni per un totale di 10.649.040 chili: di questi il 74% (8.195.709 chili) erano rappresentati dall'olio. Numerose anche le operazione del Nucleo Agroalimentare della Forestale che ha sequestrato 450 tonnellate di olio extravergine di oliva deodorato destinato a essere commercializzato per un valore di circa 4 milioni di euro e dei Nas che hanno recentemente sgominato un'organizzazione che operava tra Toscana e Lazio e sequestrato 2.500 litri di olio d'oliva privi di rintracciabilità, 5.000 litri di olio contraffatto e dichiarato extravergine.."
La domanda che mi faccio è questa: perchè accanto ad un piano di sorveglianza non si prepara un piano di prevenzione?
Le truffe riguardanti l'olio d'oliva devono essere impedite, non scoperte. Benvenga il controllo ma a me, figlio degli anni 90, una vecchia pubblicità ha scolpito nel cervello che "prevenire è meglio che curare". Mai come in questo caso credo che questo slogan sia calzante. La soluzione c'è, e la descrivo qui. A proposito di contraffazione d'olio d'oliva.....

un'ultima domanda/riflessione: Lo sapete che la produzione d'Olio d'oliva in Toscana incide solo per il 4% sulla produzione nazionale italiana? 

Si, lo so. Non ci si crede.

Non esitate a commentare se avete qualcosa da dire!





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